Dall’11 dicembre 2021 al 9 gennaio 2022
A Place for Art, il progetto di studi d’artista al Ghetto si trasforma per la sua seconda edizione e, dall’11 dicembre al 9 gennaio, riapre le porte con una nuova veste, questa volta per parlare altre lingue. Diventa, attraverso la proficua collaborazione con il progetto Nocefresca, con la curatela di Francesca Sassu, una tappa di residenze artistiche internazionali.
In un’ottica di circolarità e dialogo tra le esperienze vissute dagli artisti nel centro rurale di Milis e le possibilità che offre la città di Cagliari, il pubblico può rinnovare la ricerca di un rapporto personale e di vicinanza con pratiche, materiali, espressioni poco conosciute nelle loro quotidianità.
Gli artisti
Momo, Sean Dahlman, Emma & Conti, tre artisti provenienti da città internazionali, precedentemente ospiti in residenza presso il comune di Milis, antico borgo agricolo dell’alto oristanese, accettano l’invito a proseguire la loro esperienza creativa nella città di Cagliari, all’interno degli spazi del Ghetto, sviluppando ulteriormente la loro ricerca e aprendosi alla relazione con il pubblico dei visitatori.
A Place for Art 2020
Il progetto vuole creare una continuità con il format ideato e curato da Simona Campus ed Efisio Carbone nel 2020, condividendone l’interesse a mostrare al pubblico il processo creativo in itinere come momento di ricerca, dialogo e sperimentazione. L’esperienza di incontrare l’artista nel suo studio offre al visitatore la possibilità di acquisire maggiore consapevolezza rispetto al percorso che sta dietro la realizzazione di un’opera d’arte così da poterne fruire in modo più intimo e completo.
A Place for Art 2021-2022
La seconda edizione di questo format costituisce al contempo una proposta rinnovata per il pubblico del Ghetto, che potrà avere un contatto diretto con artisti emergenti della scena internazionale e con una varietà di linguaggi e pratiche creative che dall’arte visiva spaziano nella musica e nella moda contemporanea. L’iniziativa persegue anche lo scopo di rafforzare il dialogo e la comunicazione tra la città e i contesti rurali, nella convinzione che queste due realtà traggano giovamento reciproco da uno scambio costante e consapevole. Il forte legame che l’economia locale stringe con la natura, le dinamiche di spopolamento e invecchiamento della popolazione, insieme alla situazione di emergenza sanitaria internazionale, fanno dei contesti rurali sardi un luogo di urgenza e di opportunità, che diventa potenziale e reale terreno di sperimentazione per nuovi modelli di vita sostenibili.