A Place for Art

Studi d’artista al Ghetto

Dal 27 giugno al 18 ottobre 2020

Un luogo dove ospitare l’arte quando gli artisti attraversano periodi di grande difficoltà, come è accaduto e sta ancora accadendo per la pandemia dovuta al COVID 19. Da sabato 27 giugno e fino al 18 ottobre sarà questa la principale missione del Centro comunale d’arte e cultura Il Ghetto, a Cagliari: trasformarsi in un grande studio/“casa” per 9 artisti.
Il progetto, dal titolo A place for art. Studi d’artista al Ghetto, rientra nell’ambito della programmazione dell’Assessorato alla Cultura del Comune di Cagliari.

Con questi presupposti il Ghetto diventa luogo non solo di esposizione ma anche di produzione creativa, sede privilegiata per un ritrovato incontro tra il pubblico e gli artisti, alcuni dei quali, peraltro, proprio a causa della crisi originata dalla pandemia, hanno dovuto lasciare il proprio studio.

Da sabato 27 giugno al 26 luglio, il primo terzetto vede confrontarsi e dialogare la pittura informale di Simone Dulcis, sempre drammatica e passionale, con l’intimità del linguaggio simbolico e rarefatto di Lea Gramsdorff; al surreale e onirico volge l’impianto compositivo di Francesca Randi, che restituirà una documentazione originale coinvolgendo il pubblico nel suo progetto.

L’iniziativa è curata dagli storici dell’arte Simona Campus e Efisio Carbone per Consorzio Camù.

Da venerdì 7 agosto a domenica 6 settembre, il secondo terzetto vede Ilaria Gorgoni, le cui sperimentazioni spaziano dall’arte del tatuaggio alla grafica, fino alla pittura. Nei suoi lavori, come in quelli di Francesca Randi, ricorre l’elemento della maschera, emblema della linea sottile che separa la verità dalla menzogna, e per questo strumento privilegiato per sovvertire gli schemi e i ruoli sociali, per far emergere quello che troppe volte rimane nascosto.

Ironico, irriverente, poliedrico è invece Davide Volponi che lavora da anni, in maniera continuativa, a nuclei di opere che lo rendono senza dubbio riconoscibile nel panorama artistico contemporaneo: i suoi Palazzotti e i salumi realizzati in legno, materiale cui lo lega una lunga storia familiare e professionale, sono divenuti parte di un immaginario diffuso.

Francesca Randi, già presente nel primo terzetto del progetto, è fotografa e insegnante di fotografia. Sviluppa uno stile personale, onirico, con un immaginario fortemente surreale. Tra i temi ricorrenti della sua ricerca ci sono l’identità, l’infanzia e l’adolescenza, il paesaggio notturno in bilico tra incubo quotidiano e solitudine esistenziale, l’inconscio, il doppio, la wunderkammer e il perturbante.

Da giovedì 17 settembre a domenica 18 ottobre il Ghetto ospiterà il terzo tris di artisti: Paolo Carta, Giulia Casula e SKAN. Tre artisti che mettono al centro delle loro opere il paesaggio naturale ed urbano senza dimenticare la figura umana.

La ricerca artistica di Paolo Carta si concentra sul paesaggio e sul soggetto arboreo in ambienti naturali e urbani, secondo le azioni dell’osservare, comprendere e catalogare. Un’indagine volta a ricordarci, «attimo dopo attimo, che siamo ospiti di un panorama ben più ampio rispetto alla nostra ristretta e censurata “urbanità”». E che la natura sopravvive, malgrado l’uomo.

Giulia Casula è un’artista cagliaritana la cui ricerca si concentra sul paesaggio, sul territorio, sulla storia intesa come memoria intima soggettiva e patrimonio sociale collettivo. Le sue opere sono investigazioni territoriali e concettuali, riflessioni sul tempo ricostruite in una forma estetica e poetica di critica sociale. Lavora con fotografia, archivi, disegno, suono e materiali recuperati, privilegiando un approccio intuitivo e dialettico.

SKAN è street artist, illustratore e pittore con un background fondato sui graffiti. Le tematiche che caratterizzano la sua ricerca scavano nella psiche, a partire dal fenomeno del falso ricordo. La figura umana, nelle sue opere, risulta scomposta su differenti piani prospettici, quasi cubisti, mentre i confini sfumati dei tratti somatici danno la misura di una memoria lontana, intima e inaccessibile.

ACCESSIBILITÀ

L’ingresso alle mostre è consentito ad un massimo di 15 visitatori ogni ora e potrebbe essere necessario attendere all’esterno.

È preferibile prenotare prima i biglietti chiamando lo 070 6670190 o scrivendo a prenotazionighetto@gmail.com.

NORME ANTI COVID

In tutti i centri d’arte comunali i visitatori saranno accolti da una nuova segnaletica e cartellonistica che riporterà, secondo gli standard ministeriali e in accordo con la RAS, i migliori comportamenti da osservare per una visita sicuraI centri sono regolarmente sanificati e dotati di totem per la distribuzione di igienizzanti, così come di percorsi visivi per accedere in sicurezza alle varie aree e servizi presenti negli spazi. Il pubblico potrà accedere alle mostre preferibilmente su prenotazione, modalità che di sicuro consentirà un’esperienza di visita più intima, a diretto contatto con le opere e gli artisti.

Informazioni

Orari di apertura
Dal martedì alla domenica dalle ore 9.00 alle 13.00 e dalle ore 16.00 alle 20.00, con la possibilità di incontrare gli artisti all’opera tutti i giorni dalle 18 alle 20. Chiuso il lunedì.

L’ingresso alle mostre è consentito ad un massimo di 15 visitatori ogni ora e potrebbe essere necessario attendere all’esterno.

È preferibile prenotare prima i biglietti chiamando lo 070 6670190 o scrivendo a prenotazionighetto@gmail.com.

Indirizzo
Via Santa Croce, 18 09124 Cagliari

Gestione
Responsabile centro Pierpaolo Muscas
Tel. 070 6670190
pm@consorziocamu.it

Contatti e noleggi
Alessandra Corona, Nicoletta Manai
Tel. 070.6670190
ilghetto@consorziocamu.it

Accessibilità
Le persone con disabilità motoria possono raggiungere il centro con la linea dedicata del CTM Amicobus (numero verde 800 259745). Il Ghetto è accessibile in tutti gli spazi, inclusi i servizi igienici e non presenta barriere architettoniche

Biglietti
Intero: 3 €
Ridotto: 2 € (over 65 e studenti muniti di documento)
Gratuito: bambini fino a 7 anni, disabili

Come raggiungere il Ghetto
Il Ghetto è situato all’interno della zona ZTL (Zona a Traffico Limitato) di Castello, accessibile per il transito e la sosta in autovettura solo dalle 9.00 alle 24.00. Utilizzando il trasporto pubblico CTM il Ghetto è raggiungibile con le linee 7 e 8 (fermata via Porcell, angolo via dei Genovesi)

Punto di ristoro
Nell’atrio antistante l’ingresso alla terrazza è posizionato un distributore automatico di snack e bevande.

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