La Sala delle Volte ospita dal 22 al 30 ottobre due allestimenti/gioco prodotti in occasione della 17esima edizione del Festival Tuttestorie, Prima Dopo, dall’omonimo libro di Anne – Margot Ramstein & Matthias Aregui e Rughe, Rigagnoli, Fosse, Fossette.
PRIMA DOPO. Oggetti, eventi, esseri umani e paesaggi lavorano a coppie per rivelarsi in due stadi diversi della propria esistenza. Con Prima Dopo giocheremo a scompaginare le coppie e a provare a ricomporle: 110 immagini a parete e altrettante carte da gioco. Chi è il Prima di chi e chi il Dopo di chi? E se nascessero nuove associazioni? E se si scoprissero ulteriori rimandi, incroci, inedite combinazioni? E se… e se… e se… Acchiappate un mazzo e andate alla ricerca. Senza limiti alla vostra immaginazione.
RUGHE, RIGAGNOLI, FOSSE, FOSSETTE. Fino al 30 ottobre la Sala delle Volte dell’EXMA continuerà ad ospitare anche la mostra/laboratorio Rughe, Rigagnoli, Fosse, Fossette, prodotta dal Festival Tuttestorie in collaborazione con il Progetto Outsiders, la Direzione Didattica Santa Caterina e l’Opera Don Orione di Selargius. Nell’allestimento firmato da Salvatore Campus, ottanta ritratti fotografici, ottanta opere realizzate dalle bambine e bambini. Volti come mappe degli anni trascorsi e volti che si preparano ad accogliere un lungo cammino. Un gioco di sovrapposizioni, ispirato all’opera dell’artista Tullio Pericoli, in cui visi e paesaggi segnano il tempo che passa e tracciano una storia comune.
LABORATORIO
Ritratti su carta e fogli di acetato: adottate un viso, sovrapponete il foglio e non dovrete far altro che tracciare i vostri segni con penne e pennarelli. Ogni volto diventerà un diverso paesaggio.
IL PROGETTO TIRITEMPO
La mostra rappresenta uno dei tasselli del progetto Tiritempo, nato dall’incontro fra la regista e attrice Anna Fascendini (Scarlattine Teatro), da anni impegnata in laboratori di teatro intergenerazionale, il Festival Tuttestorie e il gruppo di operatrici, operatori e ospiti dell’Opera Don Orione di Selargius, con la supervisione della scrittrice e poetessa Giusi Quarenghi.
Come i bambini piccoli, anche gli anziani, soprattutto se malati di Alzheimer, non hanno un’idea temporale riconoscibile e percorribile in modo lineare. Il prima e il dopo si mischiano e si sovrappongono, in una circolarità che non ha misura. Il progetto si realizzerà attraverso diverse esperienze artistiche che mettono al centro il gioco del teatro e che dal Centro Anziani si apriranno all’intero festival.
(Le foto pubblicate sono di Daniela Zedda)