Alla scoperta dell’Exma

PROGETTO CENTRI COMUNALI IN PILLOLE.

Le Origini

Costruito tra il 1845 e il 1852, l’EXMA di Cagliari sorge nel quartiere di Villanova, a pochi passi dalle chiese di San Lucifero e San Saturnino. Il nome attuale richiama la sua funzione originaria, infatti l’edificio è stato il primo macello pubblico della città. Fino ad allora l’abbattimento degli animali avveniva in un luogo non dedicato a questo scopo, senza controlli e con scarse norma igieniche. Sebbene a quel tempo Villanova fosse il terzo quartiere più abitato di Cagliari, esso era collocato al confine ed è per questo che strutture come il macello e il cimitero si trovavano poco lontano.

A occuparsi dei lavori progettuali fu Domenico Barabino, capitano del Genio Militare, che realizzò un complesso ampio, strutturato secondo le necessità del suo utilizzo: un grande edificio centrale fu destinato “all’ammazzatojo del bestiame grosso”, adiacenti ad esso quattro torrette furono adibite ad “ammazzatoio del bestiame piccolo” e ancora vari locali vennero edificati e utilizzati come magazzini e uffici.

Il macello di via San Lucifero rimase attivo per lungo tempo, ma l’espansione della città portò a un inglobamento del mattatoio all’interno del centro abitato. Ci fu così la forte necessità di spostarlo in un luogo più isolato e idoneo alle esigenze sanitarie; venne dismesso definitivamente nel 1964 e la sua funzione trasferita in una nuova struttura in via Po.

L’edificio rimase per molti anni abbandonato al degrado, il suo cortile venne poi adibito ad autoparco per la nettezza urbana e deposito comunale.

Solo tra il 1982 e il 1985 vennero avviati i lavori di restauro, i primi passi verso una nuova rinascita: la trasformazione da un luogo di morte in un centro per la comunità, uno spazio prezioso dove arte e cultura si incontrano e diventano fruibili per tutti.

Il Restauro

Il restauro che trasformò radicalmente il vecchio mattatoio iniziò nel 1982, quando l’Amministrazione Comunale decise di adibire il complesso a centro d’arte e cultura, affidandone i lavori all’architetto Libero Cecchini e all’ingegnere Arturo Gentili Spinola. Il progetto prevedeva il recupero degli antichi spazi del macello attraverso il restauro conservativo degli elementi originari rimasti, quali tracce di intonaco rosso e giallo sul portale d’ingresso, tratti di pavimentazione interna, parecchi bucrani e resti di gronda costituita da arcatelle neogotiche nascoste da un cornicione di calcestruzzo dei primi del ‘900. Gli intonaci e le arcatelle vennero ripresi su tutte le pareti dell’edificio per dare un’armonia complessiva e a tale scopo fu utilizzata la trachite grigia e rossa di Fordongianus, adoperata anche per realizzare le pavimentazioni delle nuove strutture del teatro a gradinate del cortile. Fu messa in luce anche l’antica cisterna per la raccolta delle acque piovane, parzialmente distrutta dai bombardamenti dell’ultima guerra. Per testimoniarne la presenza si pensò di disegnare una pavimentazione che riprendesse la sagoma della pianta della cisterna stessa, facendone un punto di riferimento nella rinnovata veste del piazzale. Il 16 ottobre 1993 lo spazio venne finalmente restituito ai cagliaritani col nome di Ex-Ma e con la nuova veste di primo centro culturale della città, che fin dall’inaugurazione ha ospitato mostre di importanti artisti e collezioni, festival musicali, convegni, proiezioni cinematografiche, laboratori didattici e spettacoli teatrali, tanto da divenire un punto di riferimento e di incontro tra la tradizione e la modernità della città di Cagliari. Nel 2015, l’Ex-Ma ha modificato il suo nome in EXMAEXhibiting and Moving Arts.