Nell’attesa di poter riaprire le porte al pubblico, andiamo alla scoperta dei monumenti della città di Cagliari: oggi vi portiamo al Castello di San Michele
Il Castello di San Michele sorge su una delle alture nella periferia nord occidentale di Cagliari. Il suo nome deriva dal colle San Michele, una delle sette alture che emergono dal profilo pianeggiante delle città.
La posizione strategica a 120 m s.l.m. consente di apprezzare dalla sua splendida terrazza panoramica l’intera area urbana della città e un’ampia porzione del sud Sardegna.
Il Castello costituisce una delle strutture fortificate più rappresentative del medioevo sardo: presenta una pianta quadrangolare, il classico fossato e tre torri angolari, due risalenti all’epoca pisana e la terza, più alta, aggiunta in epoca aragonese.
La struttura architettonica ha cambiato più volte destinazione nel corso del tempo: nata come fortezza a difesa di Santa Igia, antica capitale del giudicato di Cagliari, diventa poi una lussuosa residenza reale appartenente alla famiglia aragonese dei Carroz.
Nel 1600 viene adibita a lazzaretto durante la grande epidemia di peste che colpisce duramente la Sardegna. Sul finire del 1700, con le invasioni napoleoniche, il castello fu dotato di fortificazioni e munito di cannoni. L’utilizzo della struttura a scopi militari termina intorno agli anni ‘70, dopo che per quarant’anni è sede trasmittente della marina militare. Dopo un lungo periodo di abbandono, negli anni Novanta il castello viene ristrutturato e concepito come uno spazio culturale. Attualmente è uno dei centri Comunali del Comune di Cagliari, aperto al pubblico come spazio espositivo di mostre d’arte e cultura.